BADIA DI SANTO SPIRITO AL MORRONE

SULMONA (L'AQUILA) - 2001/2009

ENTE APPALTANTE Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici e Artistici e Storici dell’Abruzzo - L’Aquila

SOPRINTENDENTE Arch. Giovanni Bulian - Arch. Sylvia Righini Ponticelli - Arch. Anna Maria Affanni

SOPRINTENDENTE REGIONALE Arch. Sylvia Righini Ponticelli

PROGETTO ARCHITETTONICO Arch. Gino Ricciotti - Arch. Franco De Vitis

PROGETTO OPERE STORICHE E ARTISTICHE Dott. Anna Colangelo

PROGETTO IMPIANTI Ing. Francesco Maggese - Ing. Antonello Bottone

DIREZIONE DEI LAVORI Arch. Franco De Vitis - Dott. Anna Colangelo

La Badia si trova nella valle del fiume Gizio, alle falde del Monte Morrone e a poca distanza dall’abitato di Sulmona, da cui è separata dalla Strada Statale 17. L’origine del complesso risale al 1241, quando Pietro Angeleri da Isernia, poi noto come Pietro dal Morrone ed eletto Papa nel 1294 con il nome di Celestino V, fece ampliare una preesistente Cappella intitolata a Santa Maria del Morrone e successivamente edificare la chiesa dedicata allo Spirito Santo, annettendovi un Convento. Nel 1259 si iniziò la costruzione della chiesa di Santa Maria su autorizzazione di Giacomo, vescovo di Valva. Nel 1264 Papa Urbano IV riconobbe in prima istanza la Congregazione dei Celestini, confermata nel 1274, a Lione, da Papa Gregorio X. Nel 1294 Pietro fu eletto pontefice ma rinunciò ben presto al papato e nel 1296 morì a Fumone. Nel 1299, intanto, il Monastero venne ricostruito dalle fondamenta e ampliato.

Sostanziali interventi alle fabbriche furono eseguiti nel XVI secolo, epoca a cui risale anche il Campanile, eretto nel 1596. Nel 1706 il complesso, gravemente danneggiato dal terremoto, venne radicalmente trasformato insieme alla chiesa che, assunte le odierne forme barocche verso il 1720, faceva ormai parte di un vasto complesso, la Casa generalizia dell’Ordine Celestino, articolato intorno a diverse ampie corti e con torri agli angoli. Nel 1807, soppresso l’Ordine dei Celestini, il vasto edificio fu adibito a Real Collegio degli Abruzzi fino al 1818, quando divenne Ospizio Abruzzese e poi, in successione, Reale Casa dei Medici dei Tre Abruzzi dal 1840, Ospedale Militare dal 1859 e Carcere penitenziario dal 1868, funzione che mantenne fino a tempi recenti. La mancanza di qualsiasi cura e manutenzione ha causato danni ancora più gravi degli interventi fatti dall’amministrazione carceraria quali la costruzione di tetti in latero-cemento e le compartimentazioni interne che hanno modificato l’originale organizzazione planimetrica del monumento.

Le nostre attività in Italia

Lavoriamo in molte regioni d'Italia indifferentemente con committenze pubbliche e private, incentrando il nostro lavoro tra architettura religiosa e civile.

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