ENTE APPALTANTE Comune di Milano
PROGETTO Arch. Fabio Balducci
DIREZIONE LAVORI Arch. Carlo Catacchio
COORDINATORE PER LA SICUREZZA Ing. Daniele Previati
Il Palazzo dell’Arte nel centralissimo Parco Sempione, così com’era stato concepito al momento della sua realizzazione, costituisce il quarto cardine di un sistema monumentale composto dall’Arco della Pace, dal Castello Sforzesco e dall’Arena, tra i quali sussiste un preciso rapporto di ortogonalità. Conosciuto quale sede della Triennale di Arte e Architettura, ma costruito con l’obiettivo di ospitare tutte le possibili manifestazioni culturali, negli ultimi anni il complesso presentava evidenti criticità e un cattivo stato di conservazione, tale da renderne necessari, urgenti interventi di recupero. Tra questi, è oggetto dell’appalto, anche il restauro e la pulitura di tutte le superfici, il cui degrado è conseguenza, da un lato, dell’inquinamento atmosferico e ambientale, dall’altro, delle azioni incivili compiute sul monumento e degli effetti di precedenti interventi di recupero invasivi e non idonei al materiale da trattare. La costruzione del Palazzo dell’Arte fu fortemente voluta dal senatore Antonio Bernocchi che, nell’intento di dotare la città di Milano di una sede per i più importanti eventi culturali, affidò un cospicuo lascito alla Fondazione Bernocchi, che portò a termine l’iniziativa affidando l’incarico del progetto all’architetto Muzio.
Nel panorama mondiale dell’epoca, scosso e provato da una forte crisi economica, fu proprio grazie a questa donazione, insieme alla partecipazione della Cassa di Risparmio e del fratello del senatore, che fu possibile realizzare il complesso, cui l’architetto si dedicò dal 1932 al 1933. Se la localizzazione era già stata prevista in Parco Sempione, perché centrale e di proprietà comunale, l’orientamento fu invece studiato e concepito dall’architetto, che, come già accennato nell’introduzione, dispose volutamente il Palazzo sull’asse dell’Arena, perpendicolarmente alle altre emergenze adiacenti. Eterogeneo e ricco di soluzioni architettoniche, l’impianto dell’edificio è fondamentalmente longitudinale, con un grosso emiciclo su uno dei lati minori e con gli ingressi principali sui lati maggiori, messi in evidenza dalla presenza di soluzioni stilistiche e materiche particolari, come l’utilizzo del granito rosa di Baveno, per esaltarne l’importanza. Di contro, quasi tutte le superfici esterne del Palazzo dell’Arte, compreso l’impluvium e alcune altre parti portanti, sono realizzate in “clinker”, il mattone di origine tedesca, reso famoso da Gropius, il padre del Razionalismo, nelle officine Fagus-Werk in Alfed-Leine nel 1911, uno dei capisaldi dell’architettura moderna, e prodotto per la prima volta in Italia proprio per la costruzione di questo complesso, dalla Fabbrica Piccinelli di Bergamo.
(D. Lgs n. 24/2023)
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